Oggi, in Italia, non ci sono ancora normative specifiche che regolano il Cohousing e di conseguenza il Senior Housing che rientra in questa categoria.
Nel nostro paese solo le comunità religiose sono riconosciute dallo stato e le esperienze di vita in comunità (solo oggetto di una proposta di legge) sono realizzate su iniziativa di privati che, dopo aver deciso di ristrutturare un immobile, realizzano al suo interno degli spazi in comune fruibili dai diversi proprietari.
I progetti abitativi di Senior Housing possono sembrare molto simili all’organizzazione di un normale condominio, ma in realtà l’obiettivo è vivere all’interno di una comunità. A questo scopo servirebbero standard di qualità precisi e omogenei, a partire dalla progettazione degli spazi e dalla scelta dei materiali, fino alla gestione e organizzazione.
Per il futuro del Senior Housing in Italia, una soluzione studiata e ammirata è quella delle Viviendas Dotacionales catalane: queste strutture prevedono un’intesa fra soggetto pubblico, progettisti e costruttori. Un accordo che definisce le specifiche della costruzione, come la distanza massima dai servizi utili, la qualità edilizia e le modalità di rapportarsi fra anziani e personale. Successivamente, il soggetto pubblico stipula un contratto con una cooperativa sociale che mette a disposizione una serie di figure professionali idonee alla struttura.
Prospettive del Senior housing
Anche se nel nostro Paese non ci sono normative volte a regolare questa tipologia di abitazioni, stanno nascendo nuove partnership sociali tra soggetti pubblici, imprese e fondazioni d’impresa per aumentare le opportunità di investimento in opere di rilevanza sociale. Si cominciano a concretizzare convenzioni e agevolazioni promosse da comuni, assicurazioni, fondi, aziende e enti per includere il Senior Housing in ambito previdenziale.
Un passo importante in questa direzione è stato fatto nel 2018 da Inps insieme a Invimit, società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il progetto prevede la selezione di 300 strutture adatte a diventare «residenze silver» attraverso la riqualificazione e ristrutturazione. A questo scopo è nato il fondo a valorizzazione I3Silver, della durata di 25 anni.
Tra le novità del 2022, legate al Piano Strategico 2022-2024, c’è l’intenzione del Fondo Nazionale dell’Abitare Sostenibile (Fnas) – promosso da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e gestito da Cdp Immobiliare Sgr – di promuovere interventi immobiliari fino ad 1 miliardo di euro focalizzati sulle “3 S”: social, student e senior housing. Si tratterà di progetti con un elevato impatto sociale sul territorio, per rispondere alle nuove esigenze dovute all’evoluzione demografica e ai problemi socioeconomici di fasce crescenti della popolazione.
Aggiornato il 13 ottobre 2022
Il mercato immobiliare nel settore del Senior Housing è in crescita.